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Giacomo Tofalo e quelli che ……il trail

Il .

 Annata speciale per alcuni nostri atleti che attraversando boschi, scalando sentieri impervi, assommando chilometri su chilometri a contatto con la natura, hanno vissuto l’avventura del trail a 360°. Citiamo Paolo Repetti, protagonista a sorpresa dell’annata e vero volto nuovo al vertice dei concorsi sociali, Giovanni Amarotti che ha fallito di poco e sfortunatamente il traguardo del basilare, unico, inimitabile UTMB e Donato Pozzi, spesso in gara in giro per l’Italia tutto solo. Non abbiamo ancora citato Giacomo Tofalo che ha mancato la vittoria del concorso sociale per un’inezia: lo fa Roberto Moro, omaggiandolo per un’annata agonistica fuori dal comune “Anche oggi abbiamo scollinato”. Le parole di Giacomo giungono note, rassicuranti. Le stavo aspettando. Di ritorno dai nostri giri collinari, in cima a salita Maina, il mantra del Coach è immancabile. Ha lanciato l’ultimo appello “dai, un ultimo strappetto…” ed è partito. Dopo una manciata di secondi, una volta giunto dove la pendenza inverte il segno e la strada disegna la sua esse rovesciata verso Sant’Andrea, chiude con la frase rituale. “Il Tof quando corre danza e finché danza vuol dire che ne ha”, parole azzeccate quelle di Roberto Collini, un altro del gruppo che come me in un modo o nell’altro fa conto su Giacomo. Corriamo spesso insieme con geometrie variabili: di volta in volta coppie, trii, mandrie. Condividiamo mattinate e pomeriggi nelle quattro stagioni su piano e colli anche con Davide, Daniele, Raffaele, Antonio, Marco, Franco ed Elena ad ingentilire la compagnia. E il Tof quest’anno ne aveva proprio, stagione eccezionale la sua. E’ stato premiato come secondo nella classifica del Trail, per soli sessanta metri di dislivello non ha potuto condividere un ex aequo sul gradino più alto. E dire che questa disciplina la pratica da non molto, l’ho convinto a provare qualche stagione fa e si è appassionato, lui che in fondo ha il cuore che batte per la pista e le sue corsie spietate ed ipnotiche. Quest’anno su e giù per boschi, monti e valli di almeno tre regioni ha corso un po’ di tutto con caldo, freddo, neve, acqua, nebbia e cieli tersi e cristallini. Fiore all’occhiello? Dobbiamo chiederlo a lui, dovessi scegliere io direi le sue Porte di Pietra. Una classicissima preparata, affrontata e portata a temine con le sue armi di sempre: determinazione, metodo, ordine. Giacomo è così, gambe potenti e volontà di ferro. Un ufficiale, tutto di un pezzo. Averci a che fare non sempre è facile, nella corsa difficile non volergli bene e non ammirarlo. Condividiamo età, appartenenza al pubblico impiego, le piccole beghe in famiglie per così dire “classiche”, il piacere di percorrere il nostro piccolo mondo correndolo a modo nostro. Lui metodico, ordinato e determinato, io metodico, ordinato e distratto. Spesso in gara corriamo per lunghi tratti fianco a fianco ma alla fine chissà come mai in classifica novantanove su cento è davanti lui. Diavolo di un Tof, tanto di cappello!

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