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Staffetta Alessandria-Roma. Giorno tre

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25 settembre Agri notturni e diurni. Ieri sera la partenza da Siena è avvenuta con un certo ritardo. La scorta della polizia stradale ha atteso un po’ di tempo per darci il via. Hanno disposizioni e protocolli anche loro. Ci hanno accuditi da Alessandria, alternando le pattuglie e non lasciandoci mai soli. Il motto della polizia di NYC è: “to protect and to serve”. Qui siamo più sobri e contadini ma la sostanza è la stessa. Giorgio apre le danze del nostro gruppo, al solito. Le campagne intorno a Siena sono una favola. Le chiamano “crete senesi”. Anche con il buio stanotte si intuiscono i morbidi e sinuosi rilievi che ci fanno da sfondo. Non stupisce che qui nascano vini tra i più noti al mondo. A me, appunto, tocca la tratta tra Montalcino, che dà i natali al “Rosso” ed al mitico “Brunello”, e San Quirico d’Orcia. La notte è magnifica, una brezza fresca ha spazzato l’umidità e fa inchinare la vegetazione al nostro passaggio. Saliamo. Del traffico della Versilia di ieri notte nemmeno l’ombra. È quasi l’una, sono nell'Agro Toscano, la luna piena illumina potente i dintorni. Dopo i casolari e paesi dove i latrati dei cani si inseguono come eco lontane, la strada, ancora in testarda salita, comincia a lambire la vegetazione della Maremma. Comincia qui la macchia odorosa che offre nascondiglio alla selvaggina. Ci danno il cambio. Raggiungiamo l’albergo. Guardo l’orologio un attimo prima di crollare, sono le cinque. David, che dorme nella doppia con me, ha puntato la sveglia alle otto. Bene, tre ore di sonno. Dopo il riavvio della macchina, i cambi, gli appuntamenti, il panino in piedi ascoltando le disposizioni odierne procediamo. Si corre, destinazione Roma, “Caput Mundi”. Scendo dal pulmino dove la Cassia diventa la Giustiniana. Il sole è alto e splendente, il caldo morde ma la brezza a tratti aiuta un poco. Altra salita da vincere, maledizione. Attraversiamo l’Agro romano. I pini marittimi dominano le creste delle colline, i trattori rumoreggiano. Raggiungiamo Roma con il suo traffico incredibile. Nonostante ciò tutto bene, siamo quasi arrivati. Pausa organizzativa e poi ultimo tratto insieme, scortati da Vigili urbani dell’Urbe, dalla Polstrada e da due ciclisti della Polizia Municipale di Alessandria, verso la Sede del CONI, presso il Foro Italico. Arriviamo festosi con le fiaccole accese. Siamo ricevuti, insieme alla delegazione ufficiale della Città di Alessandria, dal Presidente Malagò. Foto di rito, premiazione di tutti. Altre foto. L’emozione più intensa è il giro di campo sotto lo sguardo austero delle enormi, innumerevoli statue di marmo bianco che ci circondano completamente. Giornata molto, molto speciale, non c’è che dire.

Roberto Moro

Staffetta Alessandria-Roma. Giorno due

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24 settembre  Appuntamenti ed incastri. Vista da dentro una staffetta così lunga e con uno scopo benefico (nel nostro caso celebrare gli 850 anni della città di Alessandria fondata da un Papa nato senese) ha più di un accento. Innanzi tutto si corre, fatto sportivo certo ma anche simbolico ed emotivo. Questa corsa è un cammino, faticoso ed impegnativo. Se vogliamo una forma di espiazione, un pellegrinaggio. Non si gareggia, non si arriva prima o dopo qualcuno. Si arriva con, contemporaneamente. La corsa è anche questo: sinonimo di fratellanza nella fatica. Condizione umana. Poi c’è l’aspetto logistico ed organizzativo. Mettere d'accordo una ventina di adulti e farli convivere per qualche giorno è già complicato. Ognuno deve rinunciare ad un poco di sé. Non è semplice. Se a questo si aggiungono le difficoltà del protocollo istituzionale la cosa diventa una vera sciarada. È per questo che occorre avere pazienza e considerazione per gli sforzi degli organizzatori. Monica Gasparini, la sua famiglia e tutti gli amici dell’associazione “Stella Bianca - Laura Garavelli” faticano molto per far quadrare i cerchi. Onore al merito. Oggi siamo stati ricevuti intorno alla mezza nel Palazzo di Città di Siena dal Sindaco insieme alla delegazione di Alessandria, anch’essa guidata dal primo cittadino. Poi, nel pomeriggio, l’Arcivescovo della città del Palio ci ha ricevuti, tutti noi piemontesi, e si è prestato per più di un’ora e mezza a farci da guida nella Cattedrale, scrigno di tesori artistici che ci hanno lasciati del tutto meravigliati. La spiegazione dotta e la narrazione con un linguaggio diretto ed amichevole, quasi confidenziale, ci hanno fatto attraversare i secoli in un altro “cammino” tra tutto ciò che c’è di buono e di bello nella nostra immensa tradizione culturale. Il Sindaco di Alessandria interloquiva in un controcanto rilassato. In queste occasioni occorre comunque affrontare anche tempi e modi del protocollo, delle fotografie, dei discorsi ufficiali (oggi fulminei). Ecco un altro aspetto da conciliare con spostamenti, pasti, rifornimenti, appuntamenti. È un gioco di incastri sempre sul punto di rottura. Stamattina la nostra squadra ha finito di correre alle due di notte. Dalle ventuno ci attende un altro turno che finirà alle tre, un’ora dopo. Avevamo preso il via sotto il Passo del Bracco e dopo averlo vinto e “scollinato” ci siamo lentamente diretti verso il mare al confine tra Liguria e Toscana. A me è toccato attraversare il ponte sul Magra dove il fiume si fa largo largo. Le acque placide e nere della notte e le barche bianche a mollo sulla superficie né dolce né salata si specchiavano le une nelle altre in un rollio lento ed ipnotico. Mentre procedevamo luci lontane e vicine ci hanno indicato la via maestra. Le automobili a spasso ci incrociavano ed il lampeggiante blu della Stradale gettava la sua luce intermittente sull’asfalto. A Giorgio è toccato il pezzo duro in salita, a Paolo quello a rotta di collo della discesa, Davide ha dovuto regolarizzare il ritmo. A lui, me e Daniele è toccato il tratto piano, completato con le pedalate di Angelo che viaggiava le sue frazioni veloce come il vento. Su Viareggio Daniele ha anche fatto la doccia con una pioggia a tratti decisa. Abbiamo raggiunto l’albergo verso le tre e mezza, mezz’ora di “atterraggio”, tre ore di sonno. Sveglia alle sette. Appuntamento con la squadra uno per l’ingresso in Siena. Primo incastro della giornata, degli altri ho già provato a dire. Si continua. Roberto Moro

Roberto Conte a Coronata e Antonio Gioffrè a San Cipriano

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23 settembre   Edizione numero 19 per la gara di 6,5 km sviluppata sui sentieri della collina su cui sorge il Santuario Mariano di Coronata, sulle alture di Cornigliano. Presente il nostro Roberto Conte che ha chiuso in 34’38’’. Meno di 30 gli atleti in gara. Antonio Gioffrè ha invece optato per la “Marcia del Castello” di San Cipriano di Serra Riccò, su un non semplice percorso di 11 km: per lui tempo di 1h04’04’’ e vittoria nella classifica di categoria.

CLASSIFICA Creuze di Coronata

CLASSIFICA Marcia del Castello di San Cipriano

Staffetta Alessandria-Roma. Giorno Uno.

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23 settembre Ingannando il tempo. Abbiamo appuntamento alle 11, davanti al Galassia. Aspetteremo lì la carovana che arriva da Alessandria. Sono partiti alle 9, scortati dalla Polizia Stradale. Prima di uscire di casa ultimi accurati, tesi, momenti di “guarda e riguarda” bagagli ed attrezzatura al seguito. Le mani continuano ad aprire e chiudere cerniere, gli occhi passano in rassegna, le mani spostano, sdruciscono, riordinano. Il dubbio di dimenticare qualcosa è sempre appollaiato alla tua spalla. Staremo fuori quattro giorni, accorgersi di aver dimenticato qualcosa una volta partiti sarebbe un altro peso da portare e digerire. Meglio non incorrere in simili zavorre. Attendiamo nel sole del piazzale domenicale, quasi deserto. È solo la prima parte di una giornata sospesa che si preannuncia lunga. La nostra squadra comincerà le sue frazioni alle 18, ne avremo fino alle 2 di notte. Poi cercheremo di riposare qualche ora, domattina si entrerà tutti a Siena. Beppe, che ci saluta sul piazzale, mi dice che lui non ama correre con il buio. Comincio a preoccuparmi, la mia frazione è intorno a mezzanotte, se Tardito non apprezza il genere, e lui è un grande, le scamorze come me rischiano. Non pensiamoci. Il primo lavoro da fare, oggi, è ingannare i tempi d’attesa. Fino a che non si correrà almeno qualche centinaio di metri la tensione non si scioglierà del tutto. La responsabilità di essere all’altezza ci rode un poco. Pensi: “un’organizzazione così, più di venti persone che si muovono in carovana per tre giorni. Se non ce la faccio?”. Prima sosta per un pranzo ad Isola del Cantone, tra la Statale e le sponde alte dello Scrivia. Mani esperte montano l’accampamento, il camper protegge i fuochi dal vento, il furgone blu con i viveri e l’attrezzatura chiude la prospettiva. Mangiamo pasta , insalata e frittata, frutta e crostata. Si chiacchiera di corse, di grandi personaggi del passato, di chi ce la fa sempre e di chi ci prova. L’importante è correre. Ripartiamo, il nostro equipaggio è di soli (ex) ragazzi. Giorgio guida il sette posti. Con me lo accompagnano Daniele, Davide, Paolo ed Angelo. Quest’ultimo ci ha mostrato la sua bella bici, una mountain bike verde, in carbonio, attrezzata con ruote sottili e lisce, quasi tubolari. Farà un tratto, inserito tra noi. Raggiungiamo Riva Trigoso, proveremo a rilassarci. Passeggiamo, sono le 15. Qualcuno decide di fare un tuffo, la spiaggia è piena di gente. Il pomeriggio di una calda estate di fine settembre in Riviera. Continuo a leggere il mio libro, accomodato alla meglio sulle liste spesse e dure di una legnosa panchina. Arredo urbano ligure. Ripartiamo, il camper ha preso posto su uno spiazzo lungo le curve là in alto, sulla strada per il Bracco. Siamo in attesa dell’altra squadra, tra poco toccherà a noi. Si continua a chiacchierare di belle esperienze vissute su strade vicine e lontane. Qualcuno ha programmi importanti, Maratone e Mezze in terra spagnola. Carmen ed il resto della squadra degli Angeli Custodi lavorano alacremente sul Camper. Ora scrivo queste due righe, poi in marcia, la giornata inizia adesso. Roberto Moro

Livio Denegri e Luisa Marchese brillano nella Mezza di Savona

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23 settembre   Due grandi prestazioni in biancoceleste alla Savona Half Marathon: Livio Denegri ha ottenuto l’ottava posizione assoluta (e seconda di categoria) chiudendo in 1h18’28’’ che per Livio rappresenta la pressochè identica misura stabilita a Chiavari a inizio estate che rappresenta il pb del nostro atleta (un solo secondo di differenza !!!!!!). Maria Luisa Marchese è invece arrivata quinta assoluta (e seconda di categoria) in 1h29’50’’ tornando sotto il muro dell’ora e mezza per la prima volta nel 2018 con una prestazione che fa ben sperare per il futuro prossimo. In gara anche Luigi Macciò, incredibile macinatore di chilometri: nel pomeriggio di sabato aveva corso il 10000mt in pista. Complimenti……

CLASSIFICA

 

 

 

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Alberto Segatto al Tracciolino Trail

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Valenza, Pedron Marathon

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23 settembre Edizione numero 5 per questa gara valenzana che ha presentato una veste del tutto nuova passando alla collocazione domenicale. Percorso di 10 km che ricalca in parte quello della “Gelsi” (gara che quest’anno non ha avuto luogo) molto ben disegnato con la giusta alternanza di asfalto e sterrato, un bellissimo passaggio nel bosco al termine del tratto di salita più impegnativa. Un centinaio i partenti a cui si sono aggiunti molti non competitivi. Vittoria allo sprint per il garlaschese Alessandro Bossi (crono di 33’49’’) davanti a Gianfranco Cucco (Sange Running) e a Alex Zulian (Brancaleone). Al femminile vittoria di Carola Corradi (Brancaleone) in 40’24’’ che ha regolato nettamente Marghe Grosso e Valentina Cavallin. Per Atletica Novese partecipazione ridotta ma che ha comunque ottenuto il buon riconoscimento delle vittorie di categoria di Monica Tamagno e Camillo Pavese. Nessun premio per Massimo Giacobbe , ma questa non è una novità……………

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FOTO

Hipporun, la mezza di Vinovo

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23 settembre   Mezza maratona di grandi numeri e grandi prestazioni nella cornice dell’ippodromo del trotto del capoluogo sabaudo. A scorrere la classifica salta all’occhio il fatto di vedere i primi 4 classificati sotto il muro dell’ora e 3 minuti e i grandi nomi che hanno preso parte alla gara: i vincitori hanno ottenuto il record del percorso sia in campo maschile che femminile. Atletica Novese presente grazie a Fulvio Giacobbe che ha concluso la gara in 1h43’28’’ chiudendo in 287^ posizione tra i 639 classificati.

CLASSIFICA

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