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Garbagna Trail Montebore 2017: un racconto a due voci

Il .

25 giugno  Appuntamento di rilievo per gli specialisti del trail quello dell’edizione 2017 del GTM. Tra i nostri atleti al via, due di loro ci hanno fatto pervenire un po’ di notizie e di impressioni Giacomo Tofalo è la prima voce narrante che ci propone qualche aspetto tecnico: ….. L’interesse degli iscritti all’Atletica non è solo per il campionato qualitativo ma anche per campionato trail. Questa domenica, Ovada con la Stradolcetto e Garbagna con il Trail Montebore, si sono divisi gli atleti biancocelesti. I più hanno optato per la classica collinare di Ovada, valida per in campionato qualitativo. A Garbagna, invece, uno sparuto gruppo di atleti si è diviso sulle due distanze competitive di 31km con D+1760 e di 16,5km con D+960, in un clima ostile a causa dell’umidità e delle temperature elevate che, purtroppo, caratterizzano questo evento per il periodo in cui si corre. Il percorso è ben segnalato con balisaggio ottimamente realizzato, anche se qualcuno, tra una chiacchiera e l’altra è riuscito a sbagliarsi per ben due volte. Tra i partecipanti dell’Atletica c’erano Giacomo Tofalo, Massimo Costa, Roberto Moro e Giuseppe Perrotta che hanno preso parte alla lunga “GTM - Garbagna Trail Montebore”, chiudendo la gara rispettivamente in 04:40:37, 04:43:18, 04:43:19 e 05:53:57. Al trail di 16 km D+960 “La Bella di Garbagna” hanno preso parte Andrea Manellini (01:59:55), Roberto Ferrari (02:09:15), Mauro Bacchiocchi (02:12:51), Donato Pozzi (02:26:19), Paolo Repetti (02:29:23) e Alessandro Borasi (02:33:19)….. Roberto Moro è la voce delle impressioni …. Da non perdere e da gustare con la voglia di provare a misurarsi con questo tipo di gare.. …… Domenica con Giacomo ed Alessandro ci siamo misurati con il Garbagna Montebore Trail. E’ una gara bella e velenosa. Iniziamo dall’osso, a dopo la polpa. Due anni fa, al briefing mattutino di presentazione della prima edizione, Francesco Galanzino, uno dei Guru locali della corsa, l’aveva definito un percorso a Dente di Sega. Poco dopo la partenza, mentre mi superava in agilità preceduto dalla saetta grigio piombo del suo divertito weimaraner, mi domandai cosa intendesse. Chi lo corre lo capisce: continui saliscendi che tagliano fiato e gambe. Le mie, tra l’altro, ieri hanno cominciato a lagnarsi fin dal giro iniziale in paese. Gli irregolari denti del simbolico attrezzo da tagliaboschi si susseguono senza sosta, niente di meglio per impedirti di prendere ritmo e regolarità. Poi il caldo di fine giugno. Nelle conche di valle e vallette, nonostante la brezza si suda assai. Due anni fa fu un tormento, quest’anno meglio ma buttar giù più di un litro all’ora ed il bisogno dei continui rifornimenti ti fanno capire a che gioco stai giocando. E’ però bella. Ben segnalata, con precisione e mestiere, il percorso perfettamente curato e falciato dove serve, gli ostacoli sono stati rimossi o bene evidenziati.Si corre su sentieri e carrarecce tra i boschi con qualche raro tratto d’asfalto dei collegamenti. Dopo la bella salita a Montebore, due gruppi di case da presepe, si ridiscende a Piazza Doria di Garbagna, ufficialmente uno di borghi più belli d’Italia, dove si transita sotto lo sguardo noncurante dei vecchi ippocastani che ne hanno viste tante e non si impressionano più. Chi ha scelto la corta si ferma, siamo più o meno al sedicesimo. Noi continuiamo, si sale verso Sorli e poi fino alla vetta del Ronzone popolato di antenne di parabole che ricordano quella dell’astronave di 2001 Odissea nello spazio. La sua avaria provocò la passeggiata extraveicolare della scena madre del film. Dopo aver conquistato anche Monte San Vito si scende verso Avolasca (alla fine i comuni interessati sono almeno quattro con Garbagna, Dernice e Borghetto) e poi l’ultima parte corribile, sotto il sole del mezzogiorno riflesso dal bianco del tufo ossificato e duro come marmo sotto i piedi ormai cotti. Correre nel verde tra vallette (riaè) e radure (proi) ti rinfranca e ti pulisce da dentro. Lo scotto è sudore, punti esposti, polvere come cenere che scivola sotto le suole quando non dovrebbe e discese abitate da massi e pietroni da sgambettare con attenzione concentratissima. Un amico bravo bravo una volta disse: “se durante una gara non hai almeno tre volte la voglia quasi irresistibile di lasciar perdere non stai correndo davvero”. Ha ragione e Il Garbagna Montebore Trail è una corsa vera.

 CLASSIFICA GTM km 31 disl.mt 1760

CLASSIFICA La bella di notte km16,5 disl. mt 960

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